Abitare nel futuro con gli oggetti smart di oggi
18 settembre 2019
Sommario
L’IoTLab del Politecnico di Milano, guidato da Giovanni Miragliotta e Antonio Capone, Responsabili scientifici, insieme ai rappresentanti delle 9 aziende partner, ha presentato i risultati del progetto Open Lab Smart Home volto alla costruzione di un ecosistema per la casa intelligente costituito da dispositivi multi vendor interoperabili in grado di venire incontro alle esigenze e alle abitudini di chi li utilizza. Un grande freno alla diffusione massiva delle soluzioni per la Smart Home in Italia resta infatti l’incomunicabilità tra le tante soluzioni esistenti e la mancanza di interoperabilità tra i vari oggetti: le diverse applicazioni che l’utente è costretto ad installare sul proprio smartphone per controllare ciascun dispositivo non parlano tra loro e impediscono alla Smart Home di essere pienamente convincente sul piano dell’usabilità e della semplicità. Il progetto Open Lab Smart Home vede coinvolti i principali attori del mercato Smart Home quali Bticino, Epta, Ezviz, Gewiss, Signify, SoloMio, Beeta by Tera, Vimar e V by Vodafone che ricoprono diversi ruoli della catena di valore, dai produttori di dispositivi ai system integrator, passando per fornitori di servizi. Attraverso la creazione in laboratorio di 6 use cases riconducibili a diversi ambiti (Safety, Comfort, Assistenza alla persona e Sicurezza) sono state dimostrate le ricadute positive e le potenzialità conferite alla casa intelligente dal raggiungimento dell’interoperabilità tra soluzioni mono-vendor. I 6 use cases integrano diversi elementi tecnologici abilitanti come piattaforme open source (ad esempio Node-RED), protocolli di messaggistica di tipo Publish/Subscribe (ad esempio MQTT), interfacce cloud API dei vari dispositivi e assistenti vocali (ad esempio Amazon Alexa e Google Assistant).