Il gruppo di lavoro dell'Environmental Intelligence for Global Change Lab del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano, coordinato dal Prof. Andrea Castelletti insieme al Prof. Matteo Giuliani, ha condotto uno studio in collaborazione con colleghi di Tufts University, Cornell University e Pacific Northwest National Laboratory, che mostra come l’adozione di politiche globali coordinate per la mitigazione dei cambiamenti climatici possa ridurre eventuali impatti dannosi e non voluti sul nesso Acqua-Energia-Cibo su scala locale.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Climate Change, analizza oltre 7.000 scenari futuri che combinano diverse proiezioni di cambiamento climatico, socio-economico e le politiche di mitigazione. I risultati mostrano come le azioni di riduzione delle emissioni di gas climalteranti prodotte dal cambiamento dell’uso del suolo, che prevedano livelli di tassazione delle emissioni diverse tra paesi sviluppati e in via di sviluppo, possano aumentare le vulnerabilità nei bacini africani.
In particolare, è stato scoperto come queste strategie tendano a concentrare grandi progetti di espansione agricola nei Paesi africani, dove il cambiamento dell’uso del suolo non è tassato. Questi trend generano però valori di domanda di risorse idriche doppi rispetto all’implementazione di strategie di riduzione delle emissioni maggiormente coordinate e uniformi a livello internazionale, che permettono così di affrontare sia il problema del cambiamento climatico su scala globale sia di ridurne gli impatti su scala locale, dove le maggiori domande irrigue vanno a diminuire la disponibilità di acqua per utilizzi idroelettrici o per garantire servizi ecosistemici, soprattutto nei delta fluviali.
La ricerca ha messo in luce l'importanza di coniugare le politiche globali di mitigazione dei cambiamenti climatici con la stima degli impatti di queste misure sul nesso Acqua-Energia-Cibo su scala locale. Questo permette di migliore l’analisi dell'intero spettro di possibili scenari futuri e di supportare i decisori politici nel definire le priorità relative a diverse soluzioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici, attraverso una migliore esplorazione di sinergie, conflitti e vulnerabilità nelle dinamiche legate al nesso Acqua-Energia-Cibo. In particolare, i decisori politici potrebbero dover guardare oltre i loro confini nazionali per evitare l'esternalizzazione dell'uso delle risorse idriche e per garantire giustizia ambientale e climatica per tutti.
Questa ricerca è uno dei principali risultati del progetto europeo DAFNE - Decision Analytic Framework to explore the water-energy-food Nexus in complex transboundary water resource systems of fast developing countries finanziato dal programma europeo Horizon 2020, che ha promosso una pianificazione e gestione partecipata delle risorse idriche per identificare percorsi di sviluppo sostenibile che affrontino il nesso Acqua-Energia-Cibo di due fiumi africani: il bacino del fiume Zambesi e il bacino del fiume Omo/lago Turkana.
Lo studio
"Unintended consequences of climate change mitigation for African river basins"
Matteo Giuliani, Jonathan R. Lamontagne, Mohamad I. Hejazi, Patrick M. Reed & Andrea Castelletti
Nature Climate Change (2022)
