Su Nature Medicine è stato pubblicato l’articolo “Modeling vaccination rollouts, SARS-CoV-2 variants and the requirement for non-pharmaceutical interventions in Italy”. Tra gli autori dello studio anche Patrizio Colaneri e Paolo Bolzern del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano.
La ricerca valuta l'impatto della campagna di vaccinazione sulla futura evoluzione dell'epidemia, in presenza di diverse misure di contenimento che impongono precauzioni e regole di distanziamento sociale e di varianti di SARS-CoV-2 segnalate come “preoccupanti”. Per valutare quantitativamente i possibili scenari, gli autori hanno combinato il loro modello epidemiologico (già pubblicato su Nature Medicine nell’aprile 2020) con un nuovo modello dei costi sanitari basato sui dati della seconda ondata.
Dallo studio risulta come, nonostante l’inizio della campagna di vaccinazione di massa, le misure di contenimento rimangano cruciali per controllare l'epidemia, in parte a causa della circolazione di varianti altamente trasmissibili della SARS-CoV-2. L’adozione di restrizioni più severe frena la trasmissione più di quanto non lo faccia una rapida somministrazione del vaccino, mentre l’allentamento delle misure di contenimento porta a un'impennata dei casi di infezione, che richiede nuove chiusure, col risultato di innescare cicli di restrizioni intermittenti. Le strategie preventive (prima chiudere, poi aprire quando il numero di casi è sceso a sufficienza) potrebbero ridurre drasticamente i ricoveri e i decessi, senza aggravare i costi socio-economici, rispetto a un intervento tardivo (prima aprire, per poi chiudere solo poco prima di raggiungere la saturazione delle terapie intensive). Come per ogni studio basato su modelli matematici, ci sono dei limiti intrinseci: nonostante gli scenari siano delineati sulla base di ipotesi ragionevoli, la futura evoluzione dell'epidemia dipenderà dalle misure effettivamente adottate e dalla velocità di vaccinazione, così come dalla possibile comparsa di altre varianti.
I risultati della ricerca costituiscono un forte argomento a sostegno della necessità di mantenere le misure di contenimento nella prima fase della campagna di vaccinazione fino al raggiungimento di una sufficiente immunità della popolazione. Essi mostrano anche l'efficacia dell'azione preventiva: quando si alternano intervalli di chiusura/apertura, se, invece di partire con un periodo di apertura, si partisse con un periodo di chiusura, si risparmierebbero decine di migliaia di vite e si ridurrebbero drasticamente i costi sanitari. Dato che si tratta solo di scambiare l’ordine dei periodi di chiusura e apertura e non la loro durata, tali risparmi avverrebbero senza nessun aggravio dei costi socio-economici.