Nato a Torino nel 1922, Emilio Gatti si è laureato in Ingegneria industriale elettrotecnica all’Università degli Studi di Padova. Dopo un corso di perfezionamento in Comunicazioni Elettriche all’Istituto Elettrotecnico Nazionale Galileo Ferraris, ha iniziato a lavorare come ricercatore al CISE (Centro Informazioni, Studi ed Esperienze) di Milano, dove, nel 1950, è stato nominato Direttore della Divisione di Elettronica dell’istituto milanese ed è diventato un riferimento internazionale nel settore per la sua capacità di ideare e realizzare circuiti elettronici e apparati complessi e innovativi di grande precisione.
Il rapporto professionale tra Emilio Gatti e il Politecnico di Milano è iniziato nel 1951, con la sua nomina a professore incaricato del corso di Complementi di matematica, ed è proseguita con il conseguimento, due anni dopo, della libera docenza in Elettronica applicata. Nel 1957 Gatti è diventato professore straordinario di Elettronica al Politecnico, abbandonando la direzione del CISE. In seguito ha ricoperto il ruolo di professore ordinario di Elettronica nucleare e di Fisica, finché nel 1980 ha ripreso la cattedra di Elettronica applicata.
Nel corso della sua lunga vita professionale al Politecnico di Milano, Emilio Gatti ha ricoperto diverse cariche istituzionali, tra cui quella di Direttore del Dipartimento di Fisica (1958-1967), Prorettore (1969-1971) e Presidente del Consiglio del Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica (1990-1993). Nel 1998 è stato nominato professore emerito, a riconoscimento di una carriera scientifica e universitaria di particolare prestigio, e nel 2017 gli è stata intitolata la sala conferenze del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria.
Membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei e dell’Accademia Nazionale delle Scienze, ha ricoperto numerose cariche tra cui quelle di presidente dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, presidente della sezione italiana dell’Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE), presidente della Sezione di Milano dell’Associazione Elettrotecnica Italiana (AEI), direttore del Consiglio Scientifico del Laboratorio Materiali per l’Elettronica del CNR.
Il principale campo di ricerca di Emilio Gatti è stato quello delle misure e della strumentazione elettronica per la fisica, in particolare quello dei rivelatori di radiazioni e di particelle elementari e quello della strumentazione elettronica per la spettrometria. Tra i suoi numerosi contributi scientifici si ricordano l’invenzione del metodo del regolo scorrente (sliding scale), attualmente impiegato nei convertitori analogico digitali ad alta linearità differenziale, del preamplificatore di carica, universalmente usato per i rivelatori di radiazione, e della camera a deriva a stato solido (SDD), che oggi costituisce uno dei rivelatori a semiconduttore con la più alta risoluzione energetica per la spettroscopia di raggi X.
Le tecnologie sviluppate da Gatti hanno trovato applicazioni scientifiche e industriali in tutto il mondo, dalle missioni spaziali su Marte agli esperimenti al CERN, passando per la strumentazione elettronica in ambito biomedicale.
Ha lasciato in eredità un folto gruppo di scienziati e di ingegneri, un metodo di lavoro basato sul rigore matematico/fisico arricchito da una fervida immaginazione e da un entusiasmo verso il nuovo proprio delle menti più ricche e disponibili. Profondamente europeo nella formazione scientifica, aveva assorbito dal mondo anglosassone, e in particolare da quello americano con cui ha interagito a lungo, lo spirito propositivo e l’estrema fiducia nel prossimo e nel contributo che gli altri possono dare a un’idea o ricerca. Un’eredità di valore anche questa, che ha illuminato lo spirito delle persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.