Ricerca spaziale e salute sulla Terra: il DEIB nel programma Science for Bed-Rest dell’ASI
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Ricerca spaziale e salute sulla Terra: il DEIB nel programma Science for Bed-Rest dell’ASI

8 ottobre 2025

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Un team di ricercatrici e ricercatori delDipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneriadel Politecnico di Milano, coordinato dal Prof. Enrico Caiani, partecipa al programma di ricerca Science for Bed-Rest, promosso dall’Agenzia Spaziale Italiana, con l’esperimento BEAT-REST.

L’iniziativa mira a comprendere in modo approfondito gli effetti della microgravità simulata sull’organismo umano e a sviluppare strategie di prevenzione e contromisure in vista delle future missioni spaziali di lunga durata. Allo stesso tempo, la ricerca riveste un’importanza significativa anche sulla Terra, offrendo nuove prospettive per contrastare gli effetti dell’inattività fisica e dell’immobilità prolungata, condizioni comuni nelle persone anziane o nei pazienti allettati.

Il programma Science for Bed-Rest coinvolge 21 volontari adulti, uomini e donne, che trascorreranno 21 giorni in posizione di allettamento inclinata. Questo modello sperimentale di “bed-rest” è ampiamente riconosciuto a livello internazionale come metodo efficace per riprodurre le condizioni di spostamento dei fluidi corporei e di inattività muscolare tipiche dell’ambiente spaziale.

Durante tutto il periodo di studio, i partecipanti saranno sottoposti a monitoraggio quotidiano della risposta psico-fisica all’allettamento, con misurazioni, prelievi biologici e biopsie muscolari, raccolti prima, durante e dopo il periodo di permanenza.

In questo contesto, l’esperimento BEAT-REST si propone di analizzare gli effetti dell’inattività sulla funzione elettromeccanica cardiaca mediante sensori indossabili e di identificare biomarcatori affidabili per il monitoraggio e la prevenzione dei cambiamenti fisiologici indesiderati.

Particolare attenzione sarà dedicata allo studio delle differenze individuali e di genere nelle risposte fisiologiche, comportamentali e neurocognitive all’inattività prolungata. L’esperimento offrirà così un contributo scientifico originale e prezioso a un ambito di ricerca ancora poco esplorato a livello internazionale: quello delle differenze di genere nella ricerca biomedica.