
Un team di ricerca del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano ha sviluppato un innovativo sistema di monitoraggio delle emissioni veicolari che potrebbe rivoluzionare la mobilità sostenibile. Lo studio, intitolato “An innovative virtual sensing system for the vehicle-centric evaluation of emissions in the sustainable mobility transition”, è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports.
La ricerca, firmata da Silvia Strada, Antonio Pagliaroli e dal Prof. Sergio Matteo Savaresi, propone un approccio che rende la sostenibilità accessibile a tutti, senza dover cambiare veicolo.
Basandosi su un sistema di virtual sensing, il metodo proposto consente di stimare con precisione le emissioni di anidride carbonica e ossidi di azoto attraverso l’uso di piccoli dispositivi telematici. Questi dispositivi, dotati di GPS e unità inerziali, raccolgono dati sul comportamento reale di guida, superando i limiti dei tradizionali standard Euro.
I ricercatori hanno analizzato un dataset unico, fornito da UnipolTech, che include oltre 11 milioni di viaggi di 8.000 veicoli in Italia. Grazie a queste informazioni dettagliate, gli algoritmi calcolano l’impatto ambientale personalizzato di ogni veicolo.
Il sistema valuta il consumo di carburante, le emissioni di anidride carbonica e le emissioni di ossidi di azoto. I risultati dimostrano che l’impatto ambientale non dipende solo dalla tecnologia del veicolo, ma anche dallo stile di guida. Ad esempio, è stata individuata una “green speed”, una fascia di velocità ottimale tra i 50 e i 75 km/h, ideale per ridurre consumi ed emissioni.
Con l’obiettivo dell’Unione Europea di ridurre le emissioni dei trasporti del 90% entro il 2050, questo sistema rappresenta una soluzione pratica ed equa. Consente infatti anche a chi non può permettersi un veicolo a zero emissioni di contribuire alla sostenibilità, guidando in modo consapevole.
Lo studio invita a ripensare il concetto di sostenibilità veicolare: un'auto più vecchia può essere ecologicamente efficiente, se utilizzata con attenzione. Questo approccio sfida il paradigma basato esclusivamente sulle classi Euro, aprendo la strada a un futuro più inclusivo nella transizione ecologica.