Il tramonto dell’energia idroelettrica in Africa: lo studio del DEIB
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Il tramonto dell’energia idroelettrica in Africa: lo studio del DEIB

30 agosto 2023

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Il Prof. Andrea Castelletti e il ricercatore Matteo Giuliani del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano sono tra gli autori di uno studio pubblicato su Science secondo il quale la maggior parte delle nuove dighe proposte in tutta l’Africa non andrebbe costruita. Alla ricerca ha contribuito anche Angelo Carlino, già studente del corso di dottorato in Ingegneria dell’Informazione presso il Politecnico di Milano e attualmente ricercatore post-doc presso la Carnegie Institution for Science a Stanford, e i colleghi dell’Institute for Applied Systems Analysis (Austria), della Vrije Universiteit Brussel (Belgio) e del World Resources Institute di Addis Abeba (Etiopia).

Lo studio ha utilizzato un modello energetico molto dettagliato per individuare la combinazione di fonti energetiche più conveniente con cui i Paesi africani potrebbero soddisfare la crescente domanda di elettricità fino al 2050 e, in particolare, quali impianti potrebbero essere un investimento intelligente e quali invece non andrebbero costruiti.

Secondo l’analisi, fino al 67% dei possibili impianti idroelettrici futuri in Africa non varrebbe l'investimento, principalmente perché presto l'energia idroelettrica non sarà più economicamente competitiva rispetto all'energia solare né (pur in misura minore) a quella eolica, i cui costi negli ultimi dieci anni sono calati a un ritmo senza precedenti. Tuttavia, soprattutto nei bacini del Congo, del Niger e del Nilo, ci sono progetti che nel breve periodo varrebbe la pena realizzare, a patto che siano ben pianificati e che se ne riducano al minimo gli effetti ambientali dannosi.

Lo studio, inoltre, mette in evidenza che serviranno ulteriori investimenti per mitigare gli effetti sull'energia idroelettrica delle siccità prolungate, effetti probabilmente destinati ad aggravarsi a causa del cambiamento climatico. Questo è un altro motivo per cui l'energia solare emergerà come la tecnologia più attraente a lungo termine, da privilegiare nella maggior parte dei Paesi africani.

I risultati dello studio rappresentano in generale una buona notizia per l’ambiente: significa che si costruiranno meno dighe e quindi molti fiumi potranno mantenere il loro corso naturale.