Sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PLOS ONE i risultati di uno studio internazionale sugli effetti del lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19 sulla qualità dell’aria in dodici città europee. Il Prof. Giorgio Guariso del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano è uno degli autori.
Le condizioni estremamente particolari che si sono verificate nella prima metà del 2020 costituiscono in effetti il più grande esperimento sull’inquinamento atmosferico mai realizzato e consentono di valutare gli effetti sulla qualità dell’aria di un blocco quasi totale del traffico urbano e di molte attività e servizi.
Lo studio dimostra che, anche tenendo conto delle specifiche condizioni meteorologiche del periodo del lockdown, le concentrazioni di particolato fine PM2.5, il più critico per gli effetti sulla salute, non sono diminuite in varie città come Milano e Bruxelles. Al contrario, le concentrazioni di ossidi di azoto si sono ovunque ridotte, il che ha determinato un aumento delle concentrazioni di ozono nella maggior parte dei casi.
Ciò dimostra, da un lato, la necessità di affrontare i problemi di inquinamento atmosferico considerando le specifiche caratteristiche di ciascuna situazione e, dall'altro, che le tipiche misure di riduzione del traffico non sempre portano a risultati significativi.
