Artery: realtà aumentata e intelligenza artificiale nel futuro delle operazioni cardiovascolari
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Artery: realtà aumentata e intelligenza artificiale nel futuro delle operazioni cardiovascolari

30 giugno 2021

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Le malattie cardiache strutturali riguarderanno 20 milioni di persone over 65 nell’Unione Europea da qui al 2040, di cui 2,5 milioni in Italia. Stenosi aortica,  rigurgito mitralico e tricuspidale sono alcuni esempi di questo tipo di malattie, che  colpiscono soprattutto con l’avanzare dell’età e che presto potrebbero diventare un’emergenza sociale. Attualmente riguardano circa il 12,5% degli italiani.

Tra i progetti di ricerca che si occupano di malattie cardiache strutturali c’è anche ARTERY (Autonomous Robotics for Transcatheter dEliveRy sYstems), un progetto Horizon 2020 partito lo scorso gennaio e coordinato dalla Prof.ssa Elena De Momi e dal Prof. Emiliano Votta del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano.

Il progetto è focalizzato sul trattamento non invasivo delle malattie delle valvole del cuore e ha l’obiettivo di creare una piattaforma robotica rivoluzionaria che sfrutti l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata per sviluppare nuovi sistemi di guida e monitoraggio capaci di formare e supportare gli operatori, rendendo gli interventi più sicuri ed efficaci per il paziente ed eliminando l’uso dei raggi X.

Più nello specifico, il progetto ARTERY introdurrà due grandi innovazioni che avranno un importante impatto sulle operazioni cardiache: il telecontrollo dei robot attraverso l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata – quindi la possibilità di gestire operazioni complesse in modo intuitivo e potenzialmente da remoto – e l’uso di cateteri sensorizzati, che permetteranno più controllo e precisione nei movimenti del catetere dentro il corpo del paziente. Queste innovazioni renderanno gli interventi percutanei sul cuore più semplici da imparare e da eseguire, e più sicuri  per pazienti e operatori.

Il chirurgo potrà interfacciarsi con il sistema robotico attraverso la realtà aumentata, selezionare il punto target che il catetere deve raggiungere e visualizzare il modello del catetere e dell’albero vascolare del paziente. Il sistema sarà semi-autonomo e le decisioni, guidate dall’intelligenza artificiale, verranno  sempre condivise e concordate con l’operatore umano. In pratica si realizzerà un  sistema immersivo e intuitivo in cui la responsabilità e la supervisione saranno dell’operatore mentre la procedura cardiovascolare sarà eseguita da un robot.

Per  raggiungere questo ambizioso obiettivo, il Politecnico si avvale della collaborazione dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, che fornisce la guida clinica nello sviluppo del progetto, della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che si occupa della sensorizzazione del sistema, dell’Università Cattolica di Lovanio, che si  occupa  dell’attuazione robotica dei cateteri e di tre aziende che contribuiranno alla  traslabilità della  ricerca: FBGS, esperta di sensori a fibre ottica, Artiness, esperta di realtà aumentata applicata al mondo medicale, e Swissvortex, esperta di tecnologie transcatetere.