Una nuova road map strategica per la costruzione delle dighe nel Mekong
7 novembre 2019
Sommario
Il bacino del Mekong è soprannominato la "Batteria del sud-est asiatico" per il suo grande potenziale idroelettrico. Con la costruzione prevista di 124 dighe il bacino potrebbe generare 4/5 del fabbisogno lordo italiano annuale. Di queste, 32 sono già funzionanti e 24 in costruzione, mentre la messa in opera delle restanti è prevista nei prossimi dieci o quindici anni. La pianificazione di dove e quando costruire queste infrastrutture è stata fatta ignorando gli impatti, potenzialmente devastanti, che l'interruzione del trasporto di sedimenti potrà avere nei prossimi anni sull'evoluzione geomorfologica ed ecosistemica del bacino, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del delta del Mekong. Una ricerca congiunta tra Politecnico di Milano, Stanford, Berkeley e il WWF propone una nuova road map strategica per la costruzione delle dighe nel Mekong che permetterebbe di contenere la riduzione dei sedimenti verso il delta fino all’80% rispetto al pianificato attuale a parità di produzione energetica. Lo studio, descritto nell'articolo "Planning dam portfolios for low sediment trapping shows limits for sustainable hydropower in the Mekong" di R. J. P. Schmitt, S. Bizzi, A. Castelletti (DEIB), J. J. Opperman e G. M. Kondolf, integra avanzate metodologie di modellistica geomorfologica e ottimizzazione e fornisce una piattaforma decisionale alternativa al modello corrente di finanziamento delle infrastrutture in cui le cosiddette esternalità ambientali diventano parte integrante nella valutazione dell'opportunità di investimento.
Per maggiori informazioni: https://advances.sciencemag.org/content/5/10/eaaw2175
Per maggiori informazioni: https://advances.sciencemag.org/content/5/10/eaaw2175