Il Mediterranean Grand Tour porta l’innovazione su strada: Politecnico di Milano, Università degli Studi di Salerno e MOST guidano il futuro della mobilità autonoma
23 aprile 2025

Sommario
Una settimana di eventi, sperimentazioni su strada, dialogo con scuole e istituzioni, e la première di un docufilm. Il Mediterranean Grand Tour è stato molto più di un semplice viaggio: è stata una tappa fondamentale per condividere con il territorio i risultati di un anno di ricerca sulla mobilità autonoma. Organizzato nell’ambito del progetto AIDA – Artificial Intelligence Driving Autonomous, guidato dal Politecnico di Milano in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno e con il supporto del Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile MOST, il tour ha portato nel Mezzogiorno il confronto sul futuro della mobilità intelligente.
Tra ricerca, formazione e sperimentazione
Il percorso si è aperto all’Università degli Studi di Salerno con due workshop tematici organizzati dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione ed Elettrica e Matematica Applicata. Studenti, docenti, aziende e istituzioni hanno dialogato su temi centrali come intelligenza artificiale, sistemi di guida autonoma e competenze per le professioni emergenti. Un’occasione preziosa per rafforzare il legame tra formazione e innovazione sul territorio.
A seguire, sulla Tangenziale di Napoli, si è svolto un test a traffico aperto grazie alla collaborazione con Movyon, del gruppo Autostrade per l’Italia e al modello di traffico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. L’obiettivo era verificare l’interazione tra veicolo e infrastruttura, sfruttando una tecnologia di comunicazione avanzata per migliorare la gestione del traffico in tempo reale.
La mobilità autonoma in prima linea
Il viaggio è proseguito con la partecipazione del team AIDA alla prima tappa della 1000 Miglia Experience Italy, dove la Maserati GranCabrio Folgore a guida autonoma, sviluppata al Politecnico di Milano, ha percorso la suggestiva tratta Sorrento–Matera, mostrando i risultati concreti del lavoro svolto. A concludere il tour, l’anteprima del docufilm “AIDA” presso la Reggia di Caserta: un racconto umano e tecnologico di un team di ricerca giovane e motivato, capace di rendere accessibili e coinvolgenti i temi della mobilità intelligente.
Un ecosistema di innovazione condivisa
Il Grand Tour è stato anche il risultato di un’importante collaborazione tra università, aziende e istituzioni. Tra i partner coinvolti, A2A S.p.A., che ha già avviato all’inizio dell’anno un progetto pilota di car sharing a guida autonoma nella città di Brescia, e Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A., impegnata nello sviluppo di un hub multimodale che sfrutta la connessione di diversi mezzi di trasporto locali. A supporto del progetto anche Cisco Italia, che lavora da anni sull’interconnessione sicura tra veicoli e reti digitali, e naturalmente Autostrade per l’Italia S.p.A., che con il supporto di Movyon promuove la digitalizzazione delle infrastrutture di competenza per accogliere veicoli autonomi.
Tutti questi attori condividono una visione comune: costruire un sistema di mobilità più sostenibile, connesso e centrato sulle persone. Una missione portata avanti da MOST - il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, che riunisce 25 università italiane, il CNR e 24 grandi imprese con un investimento di oltre 370 milioni di euro nei primi tre anni. Il Prof. Sergio Matteo Savaresi, direttore del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano e responsabile scientifico del progetto, ha infatti sottolineato come il Mediterranean Grand Tour rappresenti solo l’inizio di un percorso più ampio, che mira a trasformare le città italiane in veri laboratori di innovazione sostenibile.
Tra ricerca, formazione e sperimentazione
Il percorso si è aperto all’Università degli Studi di Salerno con due workshop tematici organizzati dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione ed Elettrica e Matematica Applicata. Studenti, docenti, aziende e istituzioni hanno dialogato su temi centrali come intelligenza artificiale, sistemi di guida autonoma e competenze per le professioni emergenti. Un’occasione preziosa per rafforzare il legame tra formazione e innovazione sul territorio.
A seguire, sulla Tangenziale di Napoli, si è svolto un test a traffico aperto grazie alla collaborazione con Movyon, del gruppo Autostrade per l’Italia e al modello di traffico dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. L’obiettivo era verificare l’interazione tra veicolo e infrastruttura, sfruttando una tecnologia di comunicazione avanzata per migliorare la gestione del traffico in tempo reale.
La mobilità autonoma in prima linea
Il viaggio è proseguito con la partecipazione del team AIDA alla prima tappa della 1000 Miglia Experience Italy, dove la Maserati GranCabrio Folgore a guida autonoma, sviluppata al Politecnico di Milano, ha percorso la suggestiva tratta Sorrento–Matera, mostrando i risultati concreti del lavoro svolto. A concludere il tour, l’anteprima del docufilm “AIDA” presso la Reggia di Caserta: un racconto umano e tecnologico di un team di ricerca giovane e motivato, capace di rendere accessibili e coinvolgenti i temi della mobilità intelligente.
Un ecosistema di innovazione condivisa
Il Grand Tour è stato anche il risultato di un’importante collaborazione tra università, aziende e istituzioni. Tra i partner coinvolti, A2A S.p.A., che ha già avviato all’inizio dell’anno un progetto pilota di car sharing a guida autonoma nella città di Brescia, e Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.A., impegnata nello sviluppo di un hub multimodale che sfrutta la connessione di diversi mezzi di trasporto locali. A supporto del progetto anche Cisco Italia, che lavora da anni sull’interconnessione sicura tra veicoli e reti digitali, e naturalmente Autostrade per l’Italia S.p.A., che con il supporto di Movyon promuove la digitalizzazione delle infrastrutture di competenza per accogliere veicoli autonomi.
Tutti questi attori condividono una visione comune: costruire un sistema di mobilità più sostenibile, connesso e centrato sulle persone. Una missione portata avanti da MOST - il Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile, che riunisce 25 università italiane, il CNR e 24 grandi imprese con un investimento di oltre 370 milioni di euro nei primi tre anni. Il Prof. Sergio Matteo Savaresi, direttore del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano e responsabile scientifico del progetto, ha infatti sottolineato come il Mediterranean Grand Tour rappresenti solo l’inizio di un percorso più ampio, che mira a trasformare le città italiane in veri laboratori di innovazione sostenibile.