Isole Cardio protette: una nuova rete di defibrillatori per l’Isola di Procida
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Isole Cardio protette: una nuova rete di defibrillatori per l’Isola di Procida

16 giugno 2025

Un defibrillatore automatico esterno installato all’aperto in un contenitore trasparente con segnaletica verde, situato in una piazza urbana con edifici storici sullo sfondo e persone che camminano.

Uno studio coordinato dal Prof. Enrico Caiani del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria del Politecnico di Milano ha guidato la creazione della nuova rete salvavita di defibrillatori sull’isola di Procida, nell’ambito del progetto “Isole Cardio protette”. Grazie a un’analisi avanzata basata su dati geospaziali e demografici, è stato possibile ottimizzare il posizionamento di otto nuovi defibrillatori semi-automatici (DAE) sull’isola, raggiungendo una copertura potenziale del 79% dei casi di arresto cardiaco, con un miglioramento di quasi il 20% rispetto alla situazione precedente.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Philips Foundation, Philips Italia e Croce Rossa Italiana. L’approccio scientifico adottato ha tenuto conto della distribuzione della popolazione, del rischio geografico e della localizzazione degli eventi cardiaci avvenuti tra il 2019 e il 2024. In questo modo, il territorio di Procida è stato suddiviso in base a uso e urbanizzazione, permettendo di individuare le aree più critiche e suggerendo un nuovo modello di distribuzione dei DAE, preferendo luoghi pubblici accessibili in ogni momento, come piazze e incroci, rispetto alle tradizionali collocazioni in scuole e uffici pubblici.

Oltre alla nuova rete di DAE – che copre un’area di oltre 1,2 milioni di metri quadrati e una popolazione stimata di 3.810 persone – il progetto ha previsto corsi gratuiti di primo soccorso organizzati dalla Croce Rossa Italiana, che hanno coinvolto più di 450 residenti e operatori delle isole di Procida e delle Eolie. Formare la popolazione sull’uso dei defibrillatori e sulla rianimazione cardiopolmonare è infatti fondamentale per aumentare le chance di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco, soprattutto nelle isole minori dove l’accesso immediato ai soccorsi è più complesso.