5G, la grande occasione per le piccole imprese - Intervista ad Antonio Capone
7 aprile 2020
Sommario
5G: è dedicato al futuro delle telecomunicazioni l'ultima uscita di Intelligenze reali, l'iniziativa editoriale de l'Economia del Corriere della Sera e del Politecnico di Milano.
Con un intervento di Antonio Capone, docente di Telecomunicazioni al Politecnico, sulle opportunità offerte alle piccole imprese dall'introduzione del 5G. Un grosso rischio ma anche una grande occasione: tutto dipenderà dalla latenza. Non tanto dall’intervallo di tempo che intercorre fra l’invio di un segnale e la sua ricezione da parte di un device: quella, con le telecomunicazioni in standard 5G che incominciano ad abbandonare la loro dimensione sperimentale per trasformarsi in realtà, verrà praticamente azzerata grazie alle velocissime prestazioni della tecnologia mobile. Piuttosto dalla capacità di risposta della nostra economia nel recepire la portata del cambiamento.
L’occasione, infatti, è a portata di mano — costruita la nuova rete, bisognerà riempirla di contenuti, di applicazioni e di soluzioni tutte da inventare e da mettere sul mercato — ma nasconde un’insidia, e cioè quella di essere colonizzati dall’offerta globale delle Big Tech. In pratica, una corsa contro il tempo. «Se la rete è ormai diventata una commodity e il mercato delle telecomunicazioni è caratterizzato da ricavi decrescenti — ragiona Antonio Capone — il tramonto dell’idea che l’infrastruttura del mondo digitale possa essere fatta dalle applicazioni nei grandi data center dei giganti del web rappresenta forse la novità più importante che l’arrivo del 5G ha portato all’attenzione di tutti».
Per maggiori informazioni: https://tinyurl.com/r9xbnow
Con un intervento di Antonio Capone, docente di Telecomunicazioni al Politecnico, sulle opportunità offerte alle piccole imprese dall'introduzione del 5G. Un grosso rischio ma anche una grande occasione: tutto dipenderà dalla latenza. Non tanto dall’intervallo di tempo che intercorre fra l’invio di un segnale e la sua ricezione da parte di un device: quella, con le telecomunicazioni in standard 5G che incominciano ad abbandonare la loro dimensione sperimentale per trasformarsi in realtà, verrà praticamente azzerata grazie alle velocissime prestazioni della tecnologia mobile. Piuttosto dalla capacità di risposta della nostra economia nel recepire la portata del cambiamento.
L’occasione, infatti, è a portata di mano — costruita la nuova rete, bisognerà riempirla di contenuti, di applicazioni e di soluzioni tutte da inventare e da mettere sul mercato — ma nasconde un’insidia, e cioè quella di essere colonizzati dall’offerta globale delle Big Tech. In pratica, una corsa contro il tempo. «Se la rete è ormai diventata una commodity e il mercato delle telecomunicazioni è caratterizzato da ricavi decrescenti — ragiona Antonio Capone — il tramonto dell’idea che l’infrastruttura del mondo digitale possa essere fatta dalle applicazioni nei grandi data center dei giganti del web rappresenta forse la novità più importante che l’arrivo del 5G ha portato all’attenzione di tutti».
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