È stato pubblicato oggi sulla copertina della rivista Nature Sustainability, uno studio del Politecnico di Milano in collaborazione con l’Università di Berkeley che dimostra come, pianificando strategicamente la costruzione di dighe, sia possibile aumentare la produzione di energia idroelettrica e allo stesso tempo limitare l’impatto sull’ecosistema fluviale.
Il gruppo di ricerca del Politecnico coordinato dal professore del DEIB Andrea Castelletti e composto da Simone Bizzi e Rafael Schmitt ha studiato il caso del bacino del 3S (Se Kong, Se San e Sre Pok), un tributario del fiume Mekong e sorgente primaria di sabbia per il delta del Mekong.
L’attuale piano di sviluppo idroelettrico del bacino prevede la produzione del 50% dell’energia idroelettrica pianificata con una riduzione del trasporto di sabbia a valle del 90% rispetto alla condizione naturale senza dighe.
Lo studio ha dimostrato che questo piano di sviluppo energetico finirà per disconnettere completamente il sistema fluviale dal delta e che esistono invece spazi di decisione con un impatto limitato su questo sottosistema. In particolare, secondo i ricercatori, adottando un approccio strategico alla pianificazione per decidere dove costruire dighe e di che dimensione, sarebbe possibile produrre il 70% dell’energia pianificata riducendo il trasporto di sabbia al 20%.
La rilevanza di questi risultati apre importanti spazi di discussione per la pianificazione delle 3.700 dighe che sono in attesa di costruzione nel mondo. Per evitare effetti catastrofici per l’ambiente e per la società in cui viviamo è fondamentale utilizzare strumenti di valutazione efficienti che sappiano fare emergere soluzioni di compromesso tra l’esigenza di sviluppo energetico delle nazioni e la necessità di proteggere l’ambiente in cui viviamo.
Ulteriori informazioni sono disponibili al link https://www.nature.com/natsustain/.