La gestione della stabilità cardiovascolare nei pazienti in shock è di grande importanza nella terapia intensiva. Le terapie disponibili sono molto limitate e quindi è necessaria una maggiore conoscenza del problema patofisiologico per affrontare le sfide che anestesisti, specialisti della terapia intensiva e medici incontrano in questo tipo di pazienti. Le attuali terapie hanno come obiettivo quello di ridurre i sintomi dello shock e della disfunzione multiorgano, ma non colpiscono la radice del problema clinico, cioè l'inizio della cascata infiammatoria. Questo avviene per la mancanza di un modello in grado di spiegare le basi molecolari della disfunzione dei tessuti indotta dallo shock e che porta alla disfunzione multiorgano. Per questo motivo, le terapie anti-ipotensive, come la somministrazione di fluidi, spesso non sono efficaci.
Questa proposta ha come obiettivo quello di studiare il trigger molecolare della insufficienza cardiaca acuta associata allo shock in presenza di attività proteolitica incontrollata allo scopo di identificare mediatori di infiammazione e markers che sono attivati in shock, e di ottenere nuovi target per la somministrazione di terapie nuove per superare i limiti delle terapie attuali. Tale obiettivo è perseguito attraverso una analisi sistematica dei livelli di espressione di geni, delle proteine e dei prodotti dell'attività metabolica.
Schockomics è un progetto finanziato dal programma Health FP7 (HEALTH.2013.2.4.2-1 “Discovery research to reveal novel targets for cardiovascular disease treatment” FP7-HEALTH-2013-INNOVATION-1). Il contributo europeo è più di 5 milioni di euro.